LA TRILOGIA ISTRIANA NEL CINEMA DI FRANCO GIRALDI

Casa del Cinema Venezia – Salizada San Stae 1990
martedì 8 febbraio h. 17 – Ingresso libero fino esaurimento posti con prenotazione sul
sito www.culturavenezia/cinema.
Per il Giorno del Ricordo, Alessandro Cuk e Paolo Lughi presenteranno il libro
La trilogia istriana nel cinema di Franco Giraldi (Alcione, 2021) di Alessandro Cuk.
In collegamento streaming ci sarà Stefano Patrizi, uno dei protagonisti di Un anno di
scuola
A seguire, proiezione del film Un anno di scuola di Franco Giraldi.
Un libro, quello di Alessandro Cuk, che tratteggia un autore, Franco Giraldi, regista,
sceneggiatore, critico cinematografico, incisivo nel Novecento e da riscoprire. Dopo
le due monografie, riguardanti i due film storici e fondamentali sull’argomento del
confine orientale, La città dolente (1949) di Mario Bonnard e Cuori senza frontiere
(1950) di Luigi Zampa, la tappa successiva si è rivolta al cinema di Franco Giraldi.
Un autore che tra gli anni Settanta e Novanta ha realizzato una trilogia significativa
con La rosa rossa (1973) tratta dal romanzo di Pier Antonio Quarantotti Gambini, Un
anno di scuola (1977) dal racconto di Giani Stuparich e La frontiera (1996) dal libro
di Franco Vegliani. Quindi un’opera cinematografica che deriva a pieno titolo da una
trasposizione letteraria di qualità e che tocca tempi e angolazioni diverse della vita di
frontiera. Ma l’autore ha trattato questi argomenti anche in alcuni lavori
documentaristici che meritano di essere approfonditi.
Un anno di scuola di Franco Giraldi, con Laura Lenzi e Mario Adorf, drammatico,
Italia, 1977, 2h
Trieste, 1913. Per potersi iscrivere all’università, Edda Marty è costretta a frequentare
l’ultima classe di un liceo maschile. Nonostante gli sforzi per stabilire un rapporto
con i compagni, la sua presenza suscita turbamenti, un tentato suicidio, l’intervento
della madre possessiva di un compagno, Giorgio. Dopo l’esame di maturità, i ragazzi
si ritrovano ad una cena d’addio con i tristi presagi della guerra imminente. Il film è
tratto da uno dei Racconti (1929) di Giani Stuparich, ed è ispirato alle vicende della
prima ragazza triestina che s’iscrisse nel 1910 all’università.
In collaborazione con CINIT-CINEFORUM ITALIANO e Associazione Nazionale
Venezia Giulia e Dalmazia – Comitato di Venezia

La soddisfazione dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia per la rielezione di Mattarella

Sergio Mattarella ha mostrato durante il suo primo settennato una grande vicinanza alla comunità degli esuli da Istria, Fiume e Dalmazia. La sua permanenza al Quirinale è la garanzia principale che il percorso di pacificazione nazionale e di chiarificazione storica lungo il confine orientale da lui avviato con gli Stati successori della Jugoslavia proseguirà.

In nome dell’europeismo che contraddistingue la sua azione, Mattarella è, inoltre, uno dei più ferventi sostenitori del progetto di Nova Gorica e Gorizia congiuntamente Capitale Europea della Cultura nel 2025: un esempio delle politiche virtuose di buon vicinato che si vanno consolidando tra Italia e Slovenia. Senza dimenticare l’importanza simbolica dell’incontro di Mattarella con il Presidente della Repubblica di Slovenia Borut Pahor al monumento nazionale della foiba di Basovizza il 13 luglio 2020: tenendosi per mano dopo aver deposto una corona, i due Capi di Stato hanno suggellato una comune posizione di fronte ai crimini e alle crudeltà compiute dal comunismo titoista.

 

Renzo Codarin

Presidente Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia

Via Milano, 22 – 34122 Trieste – www.anvgd.itinfo@anvgd.it

Giorno della Memoria, la vicinanza dell’Anvgd alla Comunità Ebraica

 

A nome di tutti i dirigenti, i soci e gli aderenti all’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, esprimo la nostra fraterna vicinanza alla Comunità ebraica italiana e romana in occasione della Giornata della Memoria.

La Comunità giuliano-dalmata, che piange vittime innocenti e la perdita della propria Patria, è ben consapevole della necessità di tramandare la conoscenza informata e obiettiva dei tragici e nefasti avvenimenti del secolo scorso.

La Comunità ebraica dell’Adriatico orientale è inoltre legata al popolo della diaspora adriatica dalla scelta per l’italianità compiuta in epoca risorgimentale, oltraggiata poi però dalla proclamazione delle leggi razziali proprio a Trieste, città simbolo dell’irredentismo e sede di una delle più importanti comunità ebraiche in Italia.

Chi dimentica l’orrore della Shoah e dei crimini contro l’umanità non solo offende le vittime, ma ne facilità il ripetersi: noi di sicuro non dimentichemo.

Donatella Schürzel

Presidente del Comitato provinciale di Roma e Vicepresidente nazionale dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia

Concorso “Giorno del ricordo” Regione Veneto 2022

Il tema del concorso

“Esuli dell’Istria e della Dalmazia in Veneto: dai centri di raccolta ad una nuova vita”

Il concorso e rivolto agli  studenti frequentanti le Scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, statali e paritarie e le Scuole di Formazione Professionale del Veneto – Anno Scolastico-Formativo 2021-2022.

Scadenza della domanda di partecipazione 28 febbraio 2022.

Vai al bando

 

Assegnato ala Regione Veneto il premio “NORMA COSSETTO”

PRESIDENTE ZAIA RICEVE PREMIO DEL RICORDO DEDICATO A NORMA COSSETTO DA ASSOCIAZIONE NAZIONALE VENEZIA GIULIA E DALMAZIA. “ACCOMUNATI DA IDENTITÀ E LINGUA. IL PREMIO È UN IMPEGNO A FARE DI PIÙ PER RICORDARE”
A palazzo Ferro Fini, in sala cuoi, il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia ha ricevuto il Premio del Ricordo dedicato a Norma Cossetto assegnato dall’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia alla Regione del Veneto per l’impegno nel sostenere il ricordo dell’esilio della popolazione italiana, d’Istria e Dalmazia.
“Alla storia degli esuli ci lega il sangue, il ricordo e la storia – ha sottolineato Luca Zaia –, ci accomuna l’identità e la lingua. I nostri obiettivi sono tre: prima di tutto non dimenticare, in secondo luogo fare in modo che i nostri ragazzi conoscano la storia e, terzo, far sì che i luoghi dove la tragedia delle popolazioni istriane si è consumata non siano dimenticati. In tal senso sarà fondamentale il momento in cui la Croazia entrerà a far parte dei trattati di Schengen”.
A consegnare il premio il Presidente dell’associazione, cav. Renzo Codarin, che ha, inoltre, assegnato una targa al Presidente del Consiglio regionale Roberto Ciambetti a sigillo del riconoscimento dell’impegno di tutta la Regione del Veneto in questo ambito.
“Un elogio particolare va all’associazione per la volontà di recuperare i luoghi dove Norma Cossetto, istriana e studentessa all’Università di Padova, è stata trucidata – ha concluso Zaia -. La volontà di recuperare il sito è importante a monito di quanto feroce possa diventare l’uomo. Questo premio per la Regione del Veneto è un incentivo a fare di più. E il nostro impegno continuerà nel segno del ricordo”.

Alida Valli, diva per sempre: una rassegna alla Casa del Cinema di Venezia

Alida Valli era nata a Pola il 31 maggio del 1921 e quest’anno si ricorda,
giustamente, il suo centenario. E’ sempre rimasta legata alla sua città natale anche
se era partita dall’Istria a otto anni, per seguire il padre che era stato trasferito in
una scuola di Como.
Nel 1936 la prima particina in “I due sergenti” dove è ancora Alida Altenburger, poi
l’anno successivo sale alla ribalta con “Il feroce Saladino” e in quell’occasione il
regista Mario Bonnard la battezzerà come Valli, trovando il cognome sull’elenco del
telefono. Diventa molto popolare nel giro di pochissimo tempo, poi nel 1941 la
prima svolta importante con Piccolo mondo antico di Mario Soldati che la celebra in
senso più completo, anche se ha appena vent’anni.
Una lunga e prestigiosa carriera che arriverà fino al nuovo secolo e la porterà a
lavorare in giro per il mondo, soprattutto negli Stati Uniti e in Francia. Per Alida
l’internazionalità è stata sempre una delle sue caratteristiche e questo l’ha portata
ad essere amata ed apprezzata in tutto il mondo.
Durante la recente Mostra di Venezia l’amministrazione comunale veneziana le ha
intitolato un parchetto al Lido di Venezia accanto al Casinò e al Palazzo del Cinema.
Adesso a partire dal 27 settembre per 5 settimane Circuito Cinema Venezia, in
collaborazione con CINIT-Cineforum Italiano e con il Comitato di Venezia
dell’ANVGD, inizia una rassegna “Alida Valli, diva per sempre” alla Casa del Cinema
di Venezia.
Il primo appuntamento (con proiezioni alle 17.30 e alle 20.30) sarà con “Il terzo
uomo” di Carol Reed, lavoro del periodo hollywoodiano, dove Alida aveva come
partner Joseph Cotten e Orson Welles. Il film e la rassegna saranno introdotti da
Alessandro Cuk, autore del libro “Alida Valli – Da Pola ad Hollywood e oltre”, da
Paolo Lughi, critico cinematografico e da Ermelinda Damiano, presidente del
consiglio comunale di Venezia.
L’incontro successivo, il 4 ottobre, è con l’opera prima di Gillo Pontecorvo “La
grande strada azzurra” con Yves Montand girato quasi interamente in Istria, mentre
l’11 ottobre sarà la volta di “Edipo re” di Pier Paolo Pasolini.
Un altro significativo appuntamento sarà il 18 ottobre con la proiezione di “La mano
dello straniero” diretto da Mario Soldati e tratto da un romanzo di Graham Greene.
Si tratta di un film girato interamente a Venezia dove Alida Valli aveva recitato in
inglese e in dialetto istro-veneto perché interpretava una profuga giuliana.
Lo spettacolo sarà introdotto dal critico cinematografico Alessandro Cuk e dallo
studioso di cinema Carlo Montanaro che parleranno del rapporto tra Alida Valli e
Venezia, a partire dall’amicizia dell’attrice con Francesco Pasinetti che all’inizio della
sua carriera l’ha sostenuta e aiutata.

La rassegna andrà a concludersi con una chicca il 25 ottobre ovvero con la
proiezione del lungo film di Goffredo Alessandrini che venne distribuito diviso in due
parti “Noi vivi” e “Addio Kira!”.
Si tratta di una rassegna che ricorda un’attrice che merita stima e considerazione. E
d’altronde i suoi percorsi di carriera e di vita che sono stati ben raccontati da
Mimmo Verdesca in Alida, un recente docufilm che ha espresso al meglio un ritratto
di attrice e di donna, anche con tanti particolari inediti. Un’opera da vedere per
comprendere meglio e recuperare la memoria di un’interprete semplicemente
leggendaria.

FederEsuli espone in Commissione Esteri le questioni dell’italianità adriatica

Una vasta panoramica sulle problematiche dell’italianità adriatica, sia per quanto concerne la presenza autoctona sia con riferimento agli esuli istriani, fiumani e dalmati ed ai loro discendenti: la ha esposta il Presidente della Federazione delle Associazioni degli Esuli istriani, fiumani e dalmati, Prof. Avv. Giuseppe de Vergottini, ospite ieri della Commissione Affari Esteri e Comunitari della Camera dei Deputati. L’audizione – preceduta da una puntuale presentazione fatta dal Presidente della Commissione Piero Fassino sul contesto istituzionale in cui opera la Federazione – si è svolta grazie all’interessamento del Segretario della Commissione, On. Vito Comencini, il quale ha introdotto de Vergottini fornendo ai colleghi alcune prime informazioni sulle questioni ancora aperte.
«Prima di tutto – ha detto il Presidente di FederEsuli – ho ricordato il significato del clima politico più disteso sviluppatosi negli anni recenti che ha consentito un obiettivo miglioramento dei rapporti transfrontalieri, con apprezzamento per il ruolo del nostro Capo dello Stato e dei ministeri competenti. Ho quindi sottolineato come la Federazione stia operando in stretta collaborazione con l’Unione Italiana, organismo che rappresenta in modo unitario i nostri connazionali nei territori a suo tempo ceduti alla repubblica jugoslava. Ho fatto riferimento ai progetti comuni che stiamo sviluppando. Non ho potuto tacere il persistere di una situazione non soddisfacente quanto all’esecuzione dell’accordo Dini-Granić del 1996 in materia di bilinguismo. Ho sottolineato l’importanza dell’attenzione oggi riservata alla presenza italiana a Cattaro ricordando il ruolo delle associazioni dei dalmati italiani. Grazie al loro impegno si stanno riorganizzando diverse comunità: da Zara a Veglia, Lesina e Spalato».
Ha attinenza con il Ministero degli Esteri, con cui la III Commissione si interfaccia, il rifinanziamento della L. 72/2001 Interventi a tutela del patrimonio storico e culturale delle comunità degli esuli italiani dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia, questione sulla quale de Vergottini si è soffermato, riportando all’attenzione della Commissione anche la possibilità di istituire una Fondazione che si occupi della tutela della storia, della cultura e dei diritti dell’italianità adriatica utilizzando parte dei fondi ancora dovuti dalle vicine repubbliche per gli esiti del trattato di Osimo.
«I buoni rapporti tra Italia, Slovenia e Croazia – prosegue de Vergottini – e le riesumazioni già avvenute a Castua e a Ossero in territorio croato fanno ben sperare affinché si identifichino foibe e fosse comuni ove si possa poi apporre una targa plurilingue che ricordi le stragi compiute dai partigiani comunisti jugoslavi durante e subito dopo la Seconda Guerra Mondiale. L’auspicio è che si possano identificare i resti per poi comunicare ai discendenti delle vittime qual è il luogo in cui recarsi per commemorare i propri congiunti».
Dopo alcune domande che hanno consentito al Presidente di FederEsuli di spaziare su vari argomenti, è stato richiesto all’On. Fassino l’impegno affinché venga votato un documento riguardo due argomenti in particolare. Sollecitare l’iter parlamentare per l’approvazione delle modifiche regolamentari necessarie alla revoca dell’onorificenza della Repubblica italiana a suo tempo assegnata a Josip Broz “Tito” e ottenere l’esecuzione del decreto presidenziale di Carlo Azeglio Ciampi che nel 2001 ha assegnato la Medaglia d’Oro al Valor Militare al gonfalone della Città di Zara, ma che non è stata ancora fisicamente consegnata causa polemiche scoppiate all’epoca in Croazia. Il mutato stato dei rapporti con Zagabria dovrebbe aver reso praticabili entrambe le soluzioni. Infine si è ricordata l’esigenza di caldeggiare la ripresa del tavolo tecnico governativo su cui riportare le svariate pendenze interessanti le associazioni, a partire dalla annosa e non abbandonata aspettativa relativa agli indennizzi.
L’Ufficio Stampa di FederEsuli
Via Milano, 22 – 34122 Trieste – info@federesuli.com